I NOSTRI VALORI IN DIALOGO CON GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE DI AGENDA 2030
Dal 2006 ad oggi è cambiato molto il mondo della cura e degli Enti di Terzo Settore, oltre che nella sostanza, nella gestione e nella rendicontazione anche nella capacità di fare propri gli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030, nell’ottica del loro raggiungimento. L'Agenda globale definisce 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese) da raggiungere entro il 2030, articolati in 169 Target, che rappresentano una bussola per porre l'Italia e il mondo su un sentiero sostenibile. Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso i Goal, i Target e oltre 240 indicatori: rispetto a tali parametri, ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali. L'Agenda 2030 porta con sé una grande novità: per la prima volta viene espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale, superando in questo modo definitivamente l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Un piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità. Per condividere l'impegno a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano.
Con lo sguardo rivolto ai valori primigeni dell’Opera Madonnina del Grappa, forti dell’esperienza del lavoro cooperativistico, ci siamo riconosciuti in sei obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030: 3- salute e benessere: assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età; 8- lavoro dignitoso: incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti; 9- imprese, innovazione, infrastrutture: costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile; 10- ridurre le disuguaglianze: ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni; 11- città e comunità sostenibili: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; 16- pace, giustizia e istituzioni solide: promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l'accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli.
È necessario comprendere che gli SDG’s e il lavoro quotidiano che stiamo facendo, è quello che ci permette di dare una risposta concreta ai cambiamenti in atto e di unire le dimensioni sociale, ambientale ed economica in una azione diretta a trasformare i sistemi, orientando intenzionalmente le scelte delle persone e delle organizzazioni al raggiungimento di una maggior giustizia socio-ambientale. Operare in questo contesto significa passare da un approccio antropocentrico ad un eco-centrico dove l’ambiente non è più il campo da gioco dell’essere umano ma uno stakeholder. Ne scaturisce un cambio di prospettiva dal considerare l’economia non più -e non soltanto- come un fine ma soprattutto come un mezzo, superando la stessa teoria dello sviluppo sostenibile che, seppur con le dovute cautele, riconosce il primato di una economia di mercato e il passaggio alla gestione sostenibile integralmente dei sistemi presenti all’interno del più grande sistema Terra. Nonostante ciò, il Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2024, rivela che solo il 17% degli obiettivi degli SDG è in linea con le previsioni, quasi la metà mostra progressi minimi o moderati e oltre un terzo è in fase di stallo o regresso. Tanto è stato fatto e tanto ancora dobbiamo fare, soprattutto per le generazioni future.